Agonia in segni di croce brevi
da questuanti accenni ripetuti fulminei
data l'ora tarda al cancello
alle falde del cielo: distesa crociata
d'ombre, chiusa tra rose in ferro battuto
d'espansi cirri per l'inferno celeste.
Oltre va la bramosia di pace
così disegna la mano sul corpo
la croce: da una spalla all'altra
alla fronte, al petto adesso
alle labbra poi; bacio insistito
della bocca che sa di miseria
ed elemosina annerente e screpolante;
bacio iperbolico ch'è masticare di santi
negazione e dannazione in terra.
Parabolica trasmissione di fede ingenua
messaggio criptico per l'etere:
ammissione di fede nulla, fin dai giacigli
quando raggelati ci si rannicchia
cuori tempestati fuori d'aghi di ghiaccio
ora
e nell'ora della nostra morte
quotidiana.
29/04/2013 woodenship
***rivista
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