Pubblicato il 20/12/2017 20:49:08
Così ti starei in pancia, figlio mio, appoggiata al cuore sacro del tuo nome, con lo sguardo stupefatto e senza peso- giacendo indistinguibile e morendo prima di raggiungere il tuo verbo. È mattino pieno in questa notte dove andrei se avessi voce per Natale, con la mano che bisbiglia e ricomincia dal lembo di silenzio che mi avvolge, prendendo a poco a poco intensità, il corpo nudo che ti restituisco- nell'immensa luce rovesciata, per sentirti deglutire fino al canto perché tu sia ogni cosa quando cresce.
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