Sfogliati e dimmi delle tue faglie
foglie in caduta, lemmi assonanti
i canti stonati a cappella, la stella
che non c’è più inghiottita nello spazio
profondo. Pure il silenzio a ore
caduto dal cuore di pietra, c’è la faretra
nel mosaico sul muro vicino alla finestra
e la freccia è di latta, sento il dolore
e sto a guardare il museo egizio
delle tue vesti. I vuoti della corolla
e il sole che incontra le passanti:
le scalda prima che comincino le doglie.
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