I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Scandirci
E poi tornare a parlarci, scandirci insieme dirci che siamo, ti amo in una nota di leggerezza tra il cuore piegato dai silenzi. Il richiamo del respiro nei venti di brezza, l’assenza finita nell’abbraccio, lo stralcio delle curve in discesa, dopo l’ascesa alla vetta più alta del continente perduto. Vedi come risalta l’ombreggiatura degli occhi, le turbe della mente in soffitta, ora la presenza del sorriso cambia tutto. Guarda, vediamo vediamoci da un’altra parte, hai una carezza da offrirmi? Mi è mancata, al di là del fiume.
Id: 45754 Data: 16/12/2017 09:54:40
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Lemmi assonanti
Sfogliati e dimmi delle tue faglie foglie in caduta, lemmi assonanti i canti stonati a cappella, la stella che non c’è più inghiottita nello spazio profondo. Pure il silenzio a ore caduto dal cuore di pietra, c’è la faretra nel mosaico sul muro vicino alla finestra e la freccia è di latta, sento il dolore e sto a guardare il museo egizio delle tue vesti. I vuoti della corolla e il sole che incontra le passanti: le scalda prima che comincino le doglie.
Id: 45753 Data: 16/12/2017 09:51:17
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Il verso imperfetto di ogni atomo di libertà
Il dettaglio che nessuno ha visto, inciso sul muro della casa rossa, in apparenza uno schizzo o uno scarabocchio lasciato in eredità dall’uomo senza volto. E dalla finestra con vista sul cortile -le stesse mattonelle, puoi contarle ogni giorno, il risultato sarò identico- lo sguardo è al lordo delle illusioni. Che emozioni si possono sommare in vite uguali al labirinto senza uscite? Aprite almeno i tetti per collegare il respiro al cielo, note di stelle, appunti di comete, per chi è solo un punto dell’infinito o una scaglia di meteorite di passaggio su questo pianeta. Anche alzare gli occhi verso la luna nera passeggiando a bordo di una nave in mare aperto- il fiordo intorno e la clessidra di sabbia a segnare il tempo d’Aprile- per cantare il verso imperfetto di ogni atomo di libertà. E’ in quel particolare il senso, il guizzo, il fascio di luce: un cuore trafitto in chiaroscuro.
Id: 45407 Data: 01/12/2017 12:33:59
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Acque di velluto
E se ti ho ascoltata è perché ho riconosciuto la tua voce, dagli echi della memoria dei prossimi secoli, navicella alla deriva nello spazio profondo. Ho la registrazione digitale per non sbagliarmi e anche le impronte dei polpastrelli incise nelle sinapsi della mente. Le ho decodificate col raggio laser quando ti ho stretto la mano, c’era già lo sfondo perfetto e la luce ruotava lentamente per fermarsi sul tuo sorriso. L’istante che è nato sul marciapiede della stazione spaziale è già scolpito nelle maglie del tempo sulla riva di un fiume che in un giorno del futuro sarà storia. Scorre tra alte mura di marmo e ha acque di velluto.
Id: 45406 Data: 01/12/2017 12:31:49
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