Pubblicato il 07/12/2017 19:10:32
Sentìì lene donzella, odor del rorido grànora, immane diletta, cinta fiatata aura, lambisci , Nora. Rubro ardore d'incanto, a ponente volge, nulla avvince vestigia, stea assopita. Corpo inerte velleità, effimera ragione, biondeggiano spighe ne la via raccoglie a sembrar bocciolo, affluvio s'innalza, nobile amòne. Riveste bruma, volto risolto, candido bigio. Finitimo branca rilievo, vede or' portento ancella, marmoreo chiarore stende pòlve di tal' terra senza fin. Chioma dir scura seta, sbietta altresì cingi spiga per lo seme, grànora balioso, tu. E verrà colui che sancirà credea tu fossi , portento il ben.
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