Immortalità
Protetti dalla saliva del cielo
si spostano in altro luogo
i monti di Rododendro
dal velluto fluorescente.
Amalgamiamo il miele che vi è nato
con l’incorrotta immortalità,
che, nel soffio del nostro abbraccio
evapora dalla liscia pelle
e, rapidamente con la saliva
questo miele diventa
Idromele.
Tra le betulle saliva l’azzurro.
Scendeva quell’ambra che le accarezza.
Estatici e nudi diamo il via
al passeggio delle nuvole,
nel Tempo ciclico dell’acqua.
Caldo è l’orizzonte.
Scostiamo la sorgente: è nostra!
Il tuo miele cristallizza
nel suo scivolare e
qui io sono corteccia.
Qui t’offro di restare
come in paradiso.
Nella danza otterremo anima,
non altro che alta e sottile
acqua sorgiva.
Il Soma è di lei in lenta attesa
come un frutto senza pelle.
Sul mio velo Eterno non c’è nulla da sapere
se non che è il nostro.
L’aria è a tenerci legati.
Tu, mio, sei.
tratta da L'Estatico Idromele
Scostiamo il velo azzurro
Al soffio del tuo passaggio si spostano le nuvole
Questo è il luogo del mio paradiso
Alte e sottili betulle senza corteccia,
Non c’è nulla da cui debbano proteggersi
Ed offrono una pelle liscia da accarezzare.
All’orizzonte monti dal fluorescente velluto.
Qui sei nato tu miele di Rododendro
Ambra, frutta, aria incontaminata
E acqua sorgiva che
Rapidamente evapora e cristallizza.
E’ una calda danza il tuo lento scivolare
Nel Soma, amalgamiamo
Con il sapere dell’attesa
La saliva, otterremo
L’estatico idromele
E l’immortalità.
E noi non vogliamo altro che restare qui
Nudi e abbracciati come miele e saliva
Acqua di sorgente nell’Anima mia legata
Ad un Tempo Eterno
Che è nostro.
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