Il dettaglio che nessuno ha visto, inciso sul muro
della casa rossa, in apparenza uno schizzo
o uno scarabocchio lasciato in eredità dall’uomo
senza volto. E dalla finestra con vista sul cortile
-le stesse mattonelle, puoi contarle ogni giorno,
il risultato sarò identico- lo sguardo è al lordo
delle illusioni. Che emozioni si possono sommare
in vite uguali al labirinto senza uscite? Aprite
almeno i tetti per collegare il respiro al cielo,
note di stelle, appunti di comete, per chi è solo
un punto dell’infinito o una scaglia di meteorite
di passaggio su questo pianeta. Anche alzare
gli occhi verso la luna nera passeggiando a bordo
di una nave in mare aperto- il fiordo intorno
e la clessidra di sabbia a segnare il tempo d’Aprile-
per cantare il verso imperfetto di ogni atomo
di libertà. E’ in quel particolare il senso, il guizzo,
il fascio di luce: un cuore trafitto in chiaroscuro.
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