LO SPECCHIO
Lo specchio di mattina è indelicato.
Esci ignudo da doccia e sei te stesso,
t’asciughi lentamente, ma è lo stesso.
I difetti? Ti sei quasi sbracato!
E sul quasi puoi forse lavorare
per rimediare in parte a quell’aspetto
che si dovrebbe avere per rispetto
solo alla dignità di dimostrare.
Detergi e sottolinei quegli errori
che l’ambiente ed i geni ti hanno dato
non puoi minimizzarli ormai è assodato
ma sono frutto anche dei dolori
fatiche, stress, amori ed emozioni
di una vita complessa è ben vissuta
che rifaresti in toto, ben voluta,
senza rimpianti e senza sproporzioni.
Dagli animali non siam differenti
se non pel riso, pollice e andatura
i geni quasi uguali, è la Natura.
Ma se ridiamo siamo più contenti.
Se t’applichi e dandoti da fare
magari con un pò più d’attenzione
curando il moto e l’alimentazione
tu forse ci riesci a migliorare.
Ti viene in mente come passa il tempo
se avessi dato retta a quel qualcuno
se ti fossi applicato a quel digiuno
se fossi intervenuto nel frattempo.
E la filosofia quì può aiutare.
Facendoti un esame più accurato
di quanto il tuo vissuto ti ha pesato
su pancia, seno, petto e il ragionare.
E ti domandi se c’è ancora tempo
per ridurre il grasso sui tuoi fianchi.
Per i capelli, poi, troppi gli ammanchi,
loro non c’è più modo di salvare.
Per fortuna non vale solo il corpo
non puoi quì trascurare il tuo cervello
che hai riempito con un bel fardello
pareggia forse il conto. Non a torto.
Quel vetro freddo, lucido, distante
ti mostra quel che sei tu veramente.
Un animale poco appariscente
che cerca di sedurre, nonostante.
marco biffani
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