Pubblicato il 02/11/2017 11:34:31
Si va mesti per umili sentieri calcati col dolore sugli occhi umido un velo di ricordi custoditi nel cuore, come foto sbiadite, e resta a noi l’assenza dinanzi alla marmorea dimora. Andiamo silenziosi, memorando quel ch’il cuore sentiva e adagio d’un granello più leggero quel fardello diviene come miti orazioni che levitano al cielo recando essenze di fiori gentili. Ma tu, padre mio, sei sempre vivo nel mio animo distratto e ricordo i tuoi occhi cerulei e bonari quando mi guardavano e la tua voce mite quasi viva odo. Eppure tu eri eterno quand’io bambina e tu gigante buono.
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