Pubblicato il 27/10/2017 05:19:06
Religioso silenzio accompagna presentimenti via via incalzanti. Circonda l'anima sbigottita da mutamenti fame e povertà nel mondo dilaganti. Plumbeo il cielo a pianger si prepara sulle misere disgrazie. Più non spira il vento speranzoso di vedere un nuovo suolo illuminato da luci giammai sazie. L'acqua già non scorre come prima ché del suo ritmo il tempo ne ha spezzate le nevrosi. Mesto il cuor s'appresta ad affrontar pericoli improvvisi striscianti e tenebrosi. S'annuncia la rovina del policromo sentimento decaduto nell'oblio di passate guerre scordate in superficialità. Disperarsi ormai non serve... l'inutilità assume sembianze d'impietosa morte che senza indugio ogni generazione colpirà. Una struggente invocazione l'Onnipotente attende rintanato nell'universo d'un celato inaccessibile mistero dalla troppa crudeltà ai Suoi occhi or mostrata. Eppure una flebile speranza come affannoso respiro in me s'è condensata. Terminar non può l'amor divino ed ogni ardua sua sentenza. V'è un mondo intero da salvare... ai posteri il narrare ciò di cui non vorranno fare senza.
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