Come vedete la poesia?
Intrapsichica?
Relazionale?
O addirittura sociale?
Quando si parla di poesia, e di arte in genere, con riferimento al suo ruolo sociale, questo può essere inteso in vari modi. Prima di esporre il mio pensiero, vorrei fare un paio di precisazioni prelimari.
La prima è che il confronto tra artisti nel senso di superiorità o inferiorità, unico o non unico, famoso o non famoso, non mi interessa, parendomi sterile e fuorviante rispetto a ciò che realmente costituisce l'arte; se di confronti vogliamo parlare, ho espresso il mio pensiero nell'articolo "Cos'è l'Arte? Chi può giudicarla? Riflessioni".
La seconda considerazione è che, secondo la mia concezione, è "arte", e in particolare "arte degna di rispetto", ciò che è tale per l'artista: questo per me vale sia per i disegni che può fare una bambina nei primi anni di vita, sia per i capolavori dei grandi artisti del passato. Questo, secondo me, è il presupposto di base per avere un'arte veramente libera ed espressione vera di chi la pratica. Nel campo della poesia, quindi, non accetto alcuna imposizione del tipo "questa è poesia e questa no", e rifiuto parimenti affermazioni come "se vuoi scrivere poesia devi seguire determinate regole" (metriche o di altro tipo).
Dopo queste premesse, vorrei tornare alla domanda iniziale, un po' seria e un po' retorica, sui possibili ruoli intrapsichico, relazionale o sociale della poesia. Trattandosi di una domanda molto generica ("Come vedete la poesia?"), non ho specificato se mi sto riferendo al punto di vista di chi scrive le poesie o di chi legge le poesie scritte da altri. Mi sto riferendo al primo caso e, nello specifico, sto dando questo significato agli aggettivi da me scelti:
- poesia "intrapsichica": significa che la poesia nasce "di motu proprio", da un bisogno interno normalmente emotivo, il cui "l'altro diverso da me" può esserci ma anche no, non è necessario, nel senso che la poesia comunque nasce;
- poesia "relazionale": corrisponde al momento in cui la poesia diventa appunto "fatto relazionale" tra il poeta e chi riceverà la poesia, diventa mezzo di comunicazione, mezzo di scambio, ma anche oggetto stesso della comunicazione e dello scambio: in questo fase, "l'altro diverso da me" è significativo e necessario;
- poesia "sociale": l'aggettivo "sociale" indica l'obiettivo ultimo e massimo della poesia, che non è più rivolta al mondo interiore o ad una relazione intima tra pochi, ma diventa un messaggio per tutti, rivolto a tutti, con una finalità di miglioramento sociale, con l'obiettivo di lasciare appunto una traccia importante e migliorativa nella mente delle persone che entreranno in contatto con la poesia.
Questi tre aggettivi corrispondono, secondo la mia esperienza, a stadi dell'evoluzione naturale della poesia e del poeta, e ogni stadio implica il precedente o i precedenti. Una poesia sociale è anche relazionale e intrapsichica, una relazionale è anche intrapsichica, ma una relazionale non è necessariamente sociale, né una intrapsichica è necessariamente relazionale.
Esempi:
"L'attesa" -> poesia solo intrapsichica... e abbastanza ermetica
http://www.galgani.it/poesie/index.php/poesie/55-lattesa
"La nostra baia" -> poesia tipicamente intrapsichica e relazionale, ma non sociale: è scritta in modo da essere comprensibile solo ad una persona... molte mie poesie hanno la caratteristica di essere comprensibili nella loro totalità esclusivamente ai destinatari (gli altri potranno comprenderne solo una parte)... alcune mie poesie cambiano persino significato in base a chi le leggerà, sono poesie mirate a specifiche persone
http://www.galgani.it/poesie/index.php/poesie/274-la-nostra-baia
"L'ultima guerra" -> poesia sociale, perché destinata a ogni persona dell'intero pianeta
http://www.galgani.it/poesie/index.php/poesie/99-lultima-guerra
Questa è la mia personale visione dei livelli evolutivi della poesia, fermo restando che è solo l'autore a sapere a chi realmente si sta rivolgendo.
Il ruolo sociale della poesia si ricollega a valori etici e culturali. Sulla Treccani, alla voce "Poesia", leggiamo:
«[...] la poesia è stata importante, forse discriminante, dal punto di vista evolutivo darwiniano.
E questo è, precisamente, il suo originario, primario, ontologico carattere etico. [...]»
http://www.treccani.it/enciclopedia/la-poesia_(XXI-Secolo)/
L'articolo della Treccani inizia parlando del ruolo sociale della letteratura. Buona lettura e buoni approfondimenti.
Francesco Galgani,
21 febbraio 2015
www.informatica-libera.net
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