Tranne i marciapiedi confessati al silenzio
ogni volto è una dimostrazione di cielo,
la grazia toccata alle altezze
non è altro che un respiro leggermente complicato.
Il vento, invece, ha la voce dei fiori
e sorprende per quella sorta d’insospettata eleganza
nel riconoscere all’aria il nuovo degli alberi.
Ma che svogliata amarezza
il peso dei passi,
con tutta quell’assenza portata dagli anni
che fa stare senza voce,
che non sa la fatica del tempo
ma conosce l’esatto dolore della pioggia.
Fuori la notte ha la forma addestrata della cera
che si disfa agevolmente della luna.
E non c’è niente che sia clamore,
a parte un autobus che scivola via senza memoria.
Dal mare un’eternità destinata a viaggiare
oltrepassa il sopraggiungere dei cani.
Mentre un brivido offre giornali vecchi di stampa.
-che meraviglia il sole distratto dai rami.
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