Pubblicato il 18/10/2017 07:41:01
Tutto è così vuoto adesso che anch'io trovo il mio spazio. Per questo amo le ore prima dell'alba, la vuotità che piano piano si riempie dei contorni delle cose e poi delle cose stesse, lasciando intatti i miei confini, di giorno sfumati dall'incertezza su dove sia il limite tra la sillaba e la cosa, tra il rimando e la cosa. Prima dell'avvento del rosa io sono, priva del disagio di esistere, leggera come un grave nell'attimo tra la cima della torre e il selciato. (*) «Il disagio della civiltà»
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