Bisogna saperci prendere il buono
dalle cose, lo so: molte volte l'hai detto.
Magari che si stava sulla soletta, pronta
armata in ferro per la gettata. Ricordo
del mio orrore per il vuoto tra le assi
sotto di noi seduti su quel vuoto. Anche
la paura prendeva sostanza, appesantendo
il fiato ed ammollando le ginocchia.
Ecco perchè la testa si rifiutava di pensare:
uno sternuto e sarei finito a volare. Cosa
non buona diceva una vocina dal fondo:
non si vuol più sapere dei rami spinosi
d'arance o del profumo delle zagare?
Così ci si rimaneva lì, su quelle assi
inchiodate ad armare un solaio
che ci permettesse di ripartire
magari al riparo d'un tetto o fuori
sul balcone, pronti a decollare.
Ma sai che angoscia ti dà il fatto
che davvero non riesci più a tornarci
al punto di partenza? Ogni volta parti
vai con la certezza che ce la farai.
Allora giri e rigiri tra sagome metalliche.
Una volta stanco pensi a ciò che ti aspetta
lì, in quel medesimo punto in cui
l'hai lasciato. Credi di poterci arrivare.
Ne sei sicuro. E non hai capito che
tutto con te si muove: quando vai
ogni cosa ti segue come ombra
standoti appresso.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Salvatore Pizzo, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.