Pubblicato il 27/09/2017 20:19:39
L’aria che entrava dalla finestra sembrava voler penetrare la pelle in quest’estate i vestiti hanno aderito al corpo come un sudario. I miei abiti preferiti sono perle ma preferisco rimanere nuda, come un animale senza pelliccia. L’acqua, quando ingoiata punge è dolore d’esistenza. La natura è temperata di violenza quando mangiamo carne, siamo carnefici di bellezza la purezza è dono offerto ai bambini di periferia. Ho occhi grandi, che scorticano la pelle di tutte le strade della città uomini e donne si vestono con accessori, lampadari che pendono dal corpo senza alcuna visibilità. Ogni creazione è sinapsi di colori, acceso arcobaleno della mucosa dell’universo.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 4 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore eloisa ticozzi, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|