Piansero autunni le parole,
vennero in usanza ai luoghi
con la pioggia e due occhi grandi,
con tante promesse da perderci il fiato.
Ma noi non cercammo scuse,
stanchi di crescere
decidemmo per le onde a mare.
Fummo presenza,
seni di cielo in quotidianità di madre
e abilità estive ad ogni vicinanza.
Eroi di giorno cercammo il sole
col fare leggero dell’abitudine,
solo il buio ci tentò per centinaia di chilometri.
Le voglie appartenevano al tempo,
palloni e campi senza erba
furono ricorrenze di gambe.
Tra le molte tentazioni
sostammo come mulini a battere acqua.
E nel distrarre gli anni poche volte
ci abituammo al futuro.
Poi venne un biglietto in salita
a chiedere partenza,
in ginocchio a due passi d’aria
come un treno in sfida al vento.
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