Quando esplosero i ripetitori del 3G
tutte le parole smisero di suonare uguali
e ci bastò l'obliteratrice, per dimenticare
e ci bastò il frullatore, per ammassarci
e il phon, per disperderci
e le supposte, per immaginare scenari
e la piallatrice, per livellare classi sociali
e la lavatrice, per le coscienze
e l'asciugatrice, per la tua voglia di scopare
e l'aspirapolvere, per la mia.
Quando esplose Trento Centrale,
di Battisti era rimasto un
flebile Lucio.
Noi ci fermammo a un'altra astrazione
e i binari erano bipolari
I vagoni vagine
Le carrozze corazze
I pendolini Cafù.
Quando esplosero Le Albere,
ci mancò il 25 Aprile.
Quando esplose la fontana del Tridente
avevamo già gambizzato le sentinelle in piedi.
Quando esplose la Dolomiti Energia
Avevamo gettato
il tuo umido e i miei rifiuti
oltre l'ostacolo.
Quando esplosero le antenne del WI-FI
Ogni suicidio diventò insistito
E Michele e Stefano e Alfredo
Con le vene in pixel
a dirci che ogni suicidio
è omicidio di Stato,
passaggio da corpo solito a corpo gasato,
nostro senso di golpe
da spiare dal buco
dell'affetto serra.
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