Superba, maestosa d’uno sguardo tenace,
gloriosa nell’azzurro con un volo rapace,
fiera di coraggio, irrompeva nello splendore,
dorate le lunghe piume dal bagliore.
Reale tra i voli per la tua sorte,
per una degna corona di vera maestà,
timor in te non dilaga per l’oscura morte,
né il tuo simile te ne infonderà.
Non uno sguardo schivo allor ti destò,
quando le tue ali di fuoco il volo spiccò,
né il vento rio placò la tua forza planare,
che vittoriosa ancor, nel cielo fosti dominare.
Lo stupor dell’animo suscitasti ad altrui,
una forza tenace in te dilagava,
per la vita, un dono di Madre Natura,
nell’orgoglio di regnare nella tua dimora.
Fu quel volo che infondeva nel morale,
una dose di coraggio e forza vitale,
per colui diverso, che mai potrà volare,
ma per quel che è, del suo desio,
nell’agir potrà valere.
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