Genet, che lacrime sono le tue?
Hanno rinchiuso il tuo volto, le mani,
fragile e donna, bisognoso. Il tuo lottare
hanno lasciato fuori, la dignità delle urla,
una conchiglia annegata in una carezza
Genet, senza storia il tuo corpo.
La sporcizia mondata fra la pelle più bianca.
Ohh Genet…! che lacrime sono le tue!
La nazione festeggia
sei presentabile, ora,
idratata, alla luce,
in pace.
Genet ha perso la voce e le valigie
in mezzo alla piazza
per quante sorelle sono state toccate
dallo stesso biancore ogni notte
nella sua terra, senza consenso,
con una carezza.
“ dai non piangere!” è una violenza
Work in progress
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