Sembrava che tutto di lei
Si fosse ristretto o meglio
Concentrato
La pelle i capelli la statura
La corporatura e perfino gli occhi
Una fessura luminosissima
Eppure avanzava con fierezza
Ed ispirava un che
Di grande saggezza
Era ferragosto
Quella sera fu più difficile dormire
Sul molo jam session elettronica
Riviera…gli anni in cui
Al Cocoricò non si sbagliava
Cosce sode ed abbronzate al sapore di cocco
Di papaveri profumavano i capelli, nella bocca
Rum&Cola; sangue freddo e ventre caldo
Risate chiassose, intanto
Euforici schiamazzi dalla strada; notti di
Porcherie a cielo aperto: alle tre e un quarto
Chi vuoi che giochi in un campo di bocce?
C’è chi cresce accumulando saggezza
Vivendo
C’è chi invecchia
Imitando, morendo.
Tu signora di saggezza autrice
Mentre passi racconti
Ed io t’ascolto
Osservando
Della calma, la pienezza d’argento
L’equilibrio nel passo, la pazienza
Dell’essere attivi, ascolto, la voce dell’acqua
Quieta s’avvicina che dolce tuffo
Potrebbe essere la morte?
Cerchi concentrici poi tutto
Torna come prima, piatto a
Riflettere la luce del cielo
Siamo specchi
Specchi divini
E specchi
Per le allodole.
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