Come un fiume in pieno sole scende l’acqua.
Come chi dorme sfiorato sulla spalla
annuso le mie dita e ti sorprendo
a fare il bagno in mare coi bambini,
gli uccelli-pesci legati con un filo
all’ombra delle nostre spalle unite.
Accarezzo i miei capelli e siete onde
le più piccole che vi stanno intorno
Tanto è preso il cuore da visioni-
così il nocciolo del suono si avvicina
ponendo come il seme di una pianta
tra gli uccelli che s’incrociano gridando
sulla barca stretta degli amanti
vanno e vengono in respiri i nostri occhi
inumidendosi le dita di altra luce-
in un calco che precede le parole,
finché la lingua si tocca col palato
nel verso del sorriso conosciuto.
Scintilla allora il volto della barca,
il dondolio che cammina nella voce
diviene l’andatura dei miei piedi,
e il largo d’aria che fa scendere la pioggia
un vortice di gioia profumato.
Mi fermo, mi siedo qui, vi guardo,
e ti raggiungo nel miracolo salato.
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