Pubblicato il 22/07/2017 02:39:49
ti ho preso tra lo scoscendimento e la calma dell’imbrunire con quella asimmetria degli occhi che non spiaceva stare al passo con i tuoi pensieri volubili in cambio, stasera, il tuo sguardo fa le fusa come il gatto che mi gioca tra le gambe – è felice, o ha le visioni – a proposito, ho ancora da dirti l’a passo d’uomo la falcata di terra brulla al sale di salina a malapena mi riesce di colare leganti oli di papavero tra i monti e le chiome degli alberi, falchi imprecisi tu chiedi dell’arco di violino che s’è sfasciato, e rade stille rigano la distanza, non l’alcova di fieno verde non il metro di ginepro, un’ansa di fiume lento la tua bocca un fuoco, come doppiare le fibrille del mare
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