Pubblicato il 30/06/2017 16:56:56
La marea è bassa. Tu, vento africano, di terra gialla e rossa, incipri ulivi nell'arida campagna, colori le creste di scirocco del mare. Senza sosta attraversi la materia, la modelli, la plasmi, lasci il tuo sapore nella loro essenza. Ma il mio corpo è materia nella materia. Addosso, sento ancora le tue urla, il tuo vagare disperato, il circolo vorticoso del tuo calore. Scavi mura, scuoti fichi neri, cuoci la terra, culli lucertole al sole. Cicale. Solo le cicale cantano al ritmo del tuo incedere, nelle ore del pomeriggio all'ombra dei gelsi. Arriva la sera, tutto si spegne, torni a dormire nella tua Africa.
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