Cara nonna,
spero che queste povere, misere parole
possano accompagnarti nel lungo sonno.
L’anima, di tutti noi, adesso duole
nel darti un ultimo addio.
Tu, che mi hai visto camminare, crescere
leggere e scrivere.
Chissà se, adesso, potrai restare la mia
accanita lettrice di sempre,
fonte d’ispirazione
e grande sostenitrice.
I giochi che facevamo assieme,
i felici momenti trascorsi,
ritornano a galla nella mente
e voglio custodirli nello scrigno
del mio cuore.
Se puoi, vienimi a trovare la notte,
in quella fase che precede il sogno,
per dirmi che c’è speranza,
che c’è ancora qualcosa
oltre il quotidiano vivere e vedere.
Vieni a dirmi che le mie parole scritte
si vedono anche lì, dove sei adesso.
Dimmi che il cuore si accende ancora;
che puoi sentirci e guidarci
lungo il nostro percorso,
verso il nostro destino.
Dimmi che niente finisce così,
in un nulla senza senso.
Dimmi che sbaglio di molto,
se solo lo penso.
E, intanto, qui vieni a mancare.
E le parole vibrano sulla carta,
bruciano e logorano la mia anima;
faticano a uscire.
No, non ti potrò mai dimenticare.
E un ultimo pensiero mi balena nella mente:
che il Cielo ti possa benedire.
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