Pubblicato il 20/05/2010 22:17:31
Sono cancelli di cristallo a confonder l’orizzonte. Vapori gravi e lievi assedi -come fantasmi eclettici- nella nebbia di un meriggio. Mi tengo in tasca una moneta -come misura dell’essenza- e viro il braccio verso il nulla cogliendo appena la distanza -tra inganni veri e fuochi fatui- Non serve aprire gli occhi se è solo un’illusione ad appannar la vista. Gli specchi son nascosti e intanto una garrota stringe -stringe forte-
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