Pubblicato il 18/04/2017 18:33:17
Vento che conosci il pianto d'oro della ginestra fra contrade sbriciolate in macerie e la mitezza francescana dell' ulivo in preghiera ascolta la mia voce solitaria alla finestra quando giunge la sera.
Vento del Nord che giungi dai monti con piglio severo mostrami l'aurora di nuovi orizzonti libera le vele liriche del mio veliero.
Vento che hai la purezza di un bambino e mentire non sai in quest'avara landa di nessuno tra meschine comparse nel viavai recami il ricordo struggente del mio Appennino.
Vento che non conosci confini e per te ciascuno è compagno di viaggio, nessuno straniero, portami il canto del mare. Entra nel cuore di centomila solitudini e accarezzale con il colore lontano e sincero di una terra da amare.
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