Pubblicato il 29/04/2008
Selene è alta nel cielo la bellezza pallida e una nobile tristezza orbite cave come occhi senza lacrime. L'aria è ferma e il fragore del silenzio ferma il respiro di chi abita le ore buie su quest'angolo di universo. Sono di nuovo qui civetta sul suo ramo e spalanco occhi d'ambra per sopravvivere alla mia fragilità. La notte mi ha allevato come una matrigna dispensando sogni e un'aurea di magia ma condannandomi per sempre alla malinconia. Sconto la mia pena su questo legno oscillante in balia del tempo che passa custode della mia solitudine.
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