I
Avresti pensato la carogna dell'angelo
rivoltare la luce devota alla resa
dei martiri, tra reclami di morte?
Mi avresti stupito all'enigma
del canto; a vocali d'avvento
con grida bambine, rimetti.
Avresti mai, in una lingua notturna,
accolto la distanza dal cielo
nelle sillabe arrese, o in miscugli
di sangue fraterno e veleno?
Mi avresti reciso nel nudo
tentativo d'origine; quale corona
di ossa e di petali, laddove nel metro
si schianti la morte all'altare di Orfeo.
II
Collocassi il principio del demone
alla notte dei fiori, che avrei
tratto da una luce meschina?
Invadessi il dominio del nulla,
sospeso che arranca tra i sette
cieli di Babilonia e le cinque
concubine di un'Eva dannata?
E se prima perdessi la genesi
rimessa a mio padre, che nero
profeta di ossa mi assolve,
allora leverei il regno a febbraio
e il sigillo alla sorte:
accoglimi, strazio assoluto
dell'avvenire aborrito!
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Mattia Tarantino, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.