Scorre nel libro il sale per le arance
E il nuovo anello
Verrà il freddo e l’alburno
assorbito dal cuore
E' l'anima dell'aria
ciò che resta,
una movenza appena
dell’alburno
l'altra voce, mentre parli,
l'altra voce fra i respiri-
vibrazioni / pietre/ padri,
prossimo e signori
alberi e ancora umidi
cieli sotto l’acqua-
della sposa,
il suo altro lato, nel midollo.
Poi sparì- in un’assenza
come impossibile.
“ Ricorda il pianto del flauto
quando si separa dalla canna”
canta Rumi. E io piangevo-
sul piccolo cuore, custodita,
tanto da accorciare il tempo
implorando: “Segui il fiume.
Le vene lungo il greto
saranno i rami.”
sapendo di pregare.
Ho bevuto con i morti,
perdendo vita, e tu-
in un piccolo posto
fecondo di piedi,
nel mare di sale e noci d’oro-
tu, sia benedetta,
nel perdono che mi offri
con le stesse lettere del pane,
e di una danza.
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