Pubblicato il 01/04/2017 11:59:50
Rorido appare in tutto il suo turgore intriso della pioggia mattutina che a rivoli giù scorre sul terreno e in piccoli rigagni si raccoglie.
Stanno le nanosfere luminose su fili d’erba e cuori di trifoglio argentea e tenue tramano una tela trapuntata di perle e di cristalli.
Si esala dai bocci appena schiusi un esile profumo dolce - amaro, aroma lieve, etereo, inebriante frammischiato di muschio e di cedrina.
Gorgheggi, pigolii, canti, richiami poi trilli modulati a tutta gola frulli di voli, tramestii di moti rapidi guizzi tra le foglie morte.
Pendono i frutti gialli e luminosi dalla cupola verde del fogliame, lampade tutte accese a illuminare una festa d’aprile senza il sole.
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