Avrei voluto guardare la sera
con gli occhi dell’onda,
catturare le sue forme fin dentro al sogno.
Sorgendo ai viali in qualche musica
che mi dicesse del domani.
Lasciare che l’ignoto mi attraversasse
come un viaggio.
Nelle forme verticali di un volo sconfinato,
con le mani a disegnare dimensioni.
Avrei voluto abbandonare
il peso di ogni attimo,
senza misure che mi facessero restare.
Camminare in quest’avventura
con le tasche da riordinare.
E durante ogni alba conoscere distanza
per farne minuti da amare,
nascendo di vita
come l’ombra quando resiste ai passi.
E nel modo della marea resistere d’eternità.
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