Del sole il primo raggio
rischiara la fredda e bianca stanza
nel giorno del coraggio
dell'attesa e della speranza.
Nel chiarore
del tuo nuovo mattino
piangente il cuore
a te mi avvicino
e chiamo
con la forza della mente
il padre che amo.
Attorno a me il niente.
Non dimenticare
me bambina
le estati al mare
le passeggiate in collina
dell'antico passato
le corse spensierate
l'abito materno di caffè sporcato
le tue sgridate
le cadute dalla bicicletta
le ginocchia insanguinate
la polvere sulla maglietta
le guance di lacrime bagnate
di una donna la triste solitudine
di un figlio l'accorato pianto
smarriti fra tante roselline
e tra le righe di un breve canto.
Non dimenticare
come crescevo
il giorno che mi conducesti all'altare
quando, voltandomi indietro, piangevo.
La collera nell'animo colta
per non aver saputo
abbracciarti l'ultima volta.
O forse voluto.
Della mia vita la prima fonte
aspettavo
ma la gelida fronte
baciavo.
Finalista alla XXI Edizione del Concorso "Les Cahiers du Troskij Cafè" (2016)
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