Cerchiamo tra quelle miniere
d’inutile oro, sdegnato, e liquidato
in montagne assolate d’un cielo
nero, sopra la verde città al sole
ambita meta d’un mondo che ignora.
Distante tu guardi i miei neri occhi
tra mosche e zanzare imploranti
chi discosto non vede, non sente.
Già morte speranze sotterrano vite
che nudi cercano e rovistano
tra aghi, bottiglie, tra tossici fumi
un paio di scarpe e un pezzo di pane
per denti affamati. Si paga la tassa
per prendere un sol vetro
che dia compenso a questo cercare.
Cambiare si può? Non chiudere gli occhi!
non voltare il tuo sguardo e il cuore!
Fa che non sia solo una meta turistica
si soffre ogni giorno per colpe non proprie
ingannati, abusati e troppo dimenticati
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