Torneranno le gite,
la piazza madida di stagnole;
il fischio del vigile,
è cotone invisibile.
Mi destreggerò nella fila
ascelle e palloni,
calzoncini e tono nord.
Saprò dai loro brufoli che è
primavera, dagli ormoni in visita guidata.
Torneranno le gite,
nei giardini sbiglietteranno
di lena ed ai fiori verrà
dato un nuovo incarico;
lo scatarrare degli autobus
sulle vie sarà Dio, ma
non duplicherà le costole.
Torneranno gli assenti:
la casa sfitta sarà obesa,
le ringhiere svecchiate,
incisivi resuscitati dalla nuova igiene.
In questo appello di inizio
stagione, mancheranno solo le tue gambe,
e la schiena, testo sacro.
Sto cercando un modo per appassire
velocemente, sganciare ciò che ancora
punge, e poi spunta.
Fanno così i boccioli prima di essere.
Ed i bambini, sollevati in tempo opportuno
all'acquosa comare espugnata.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Emilia Filocamo, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.