Pubblicato il 04/02/2017 21:12:09
E va bene. E' ora di cena: va accomodata la tavola. Ma noi non abbiamo una culla. E tutte le volte che provi, manopole e stelle, il madido biliardo, esito partita con preghiera, tutte le volte, c'è un temporale che spezza la schiena al girino, nella mia acqua/ cemento. E va bene. E' ora di famiglia. Di quelle cose che si fanno in due. Ma il tuo portone reca il nome di un'altra, la vicina forse ricorda il modo in cui ti allacciavi le scarpe. Ed il tuo ombrello sta ancora infilato da qualche parte, tra un cognome e una scala. Come l'arma sfitta di un Vlad impalatore.
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