In questa misura di passo
il gocciolare degli autobus
mima un mondo appoggiato di fermate.
Un luogo curvo di volti
per un girotondo all’imbrunire.
Un’ombra consumata di marciapiede
dove il tempo esiste
per domare ogni battere di pioggia.
E non è radice
la terra ferma degli alberi
quando il mestiere della città
cade addosso
con le panchine miste agli uccelli.
Sarà un’altra sigaretta
a chiudere questo numero alla finestra
perchè il giorno vive dentro un po’ di vento
come un’abitudine maledetta,
come il buio di un sole che si smorza sui vetri.
Ma verrà sogno a battere cuori
e forse sarà dimenticanza spegnere gli occhi
per non farne cantilena.
Così nel provare vertigine
la consuetudine dei rami sarà il respiro dei lampioni.
Mentre lentezza sarà il mio cielo.
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