Con le gocce che sembrano umane
anche il verso delle auto risente del bagnato.
Sui vecchi invece si trascina
negli occhi o in qualche parola stantia
da infilare lungo il cammino.
Intorno stratagemmi e istanti
versano passi in un segno di spunta per vetrine.
Così le porte dell’autobus
si spiegano al solito rogito quotidiano :
i ragazzi dai libri abbondanti,
le signore in alternanza di spesa.
La fermata è un ombrello di corsa
nel suo numero perennemente barrato.
Addosso al cielo qualche sorriso negligente,
il verso indotto dei cappotti.
Intanto il bar di fronte
assume il gocciolare dei vetri :
il senso della pioggia in umido al tempo
prenderà solo la folla degli euro.
E fuori l’acqua lascerà il suo sogno.
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