Un urlo soffocato nella notte
non hai fatto un brutto sogno,
vomiti anche l’anima per le botte
di solo aiuto avresti bisogno.
Ma voce ti muore nella gola
stretta da una letale morsa
chiusa nel tuo guscio, sola…
Stringono di più le mani dell’orco.
Di te si parlerà il giorno dopo
quando troveranno il tuo corpo
incantato dalla vastità del nulla
di destino infame e sordo.
Come bimba che sogna in culla
riversa sul fianco della vita,
gli occhi aperti sull’orrore
di una donna che non voleva morire.
Tania Scavolini
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