Pubblicato il 26/04/2010 18:41:35
Esercita il potere della vita questo groviglio di bene e male, di petali e di spine. Per quanto non voluto, eppure ce l’ho dentro il pathos della tragedia. Lo accetto solo in nome di una grecità che mi appartiene, per nascita e per geni più che per educazione. E d’altra parte, non ci è data scelta: c’è sempre una discesa prima di una risalita. E mi avventuro tra le parole arcane di scritti apocrifi e filosofie orientali, per ricercare il verbo di una verità ormai muta, chiusa in un antro buio, dove fantasmi fluttuano, perduti nelle tenebre, e dove la luce è solo una candela.
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