Risorgeremo un dì
da codesto infinito dolore,
toglieremo i detriti
dopo aver scavato
con mani sanguinanti
cercando ciò che via
c'è stato portato.
Si scioglieranno le nevi
mostrando nuda terra
e allora ricostruiremo
mura, campanili, scuole, case,
mattone su mattone
ricostruiremo la vita.
E tu terra non vedi
quanta fatica?
sai il male che noi t'abbiamo
inflitto, ti scrolli di dosso
prepotenza, odio, noncuranza,
pretese da re che devastano
il tutto, che ambiscono potenza.
Tu sovrana natura
d'autorevole scettro
su tutto imperi
e tu fragile uomo ignori
come formica erige sua tana
ove tutto accumula
finché improvviso crollo
tutto seppellisce strato su strato.
Risorgeremo però,
dai detriti nuovi muri,
dai nostri corpi
ormai decomposti
nuove molecole
alimenteranno nuove vite.
E tu terra ci starai a guardare
incurante dell'odio
che su te imperversa
perché sai che un dì
tutto finisce.
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