Pubblicato il 19/04/2008
I pensieri corrono più veloci delle case e la prospettiva della strada mi inghiotte. Ho una meta da raggiungere e tanti motivi per farlo in fretta. Uso la radio per scaricare i nervi schiacciando i tasti come un grilletto. Dalla strada degli occhi seguono il mio passaggio forse leggono il mio turbamento. Provo l'illusione di sentirmi compreso mentre chi mi viaggia accanto credo conosca solo il mio nome. Ma sono oltre la curva e mi concentro sul ritardo, il solito inconveniente per chi ha sempre il naso fuori dal finestrino.
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