"Ma all'inferno!" Sbottai.
Nel profluvio, che mi chiedevi
dove fossi stato: veloce
la lancia scorreva. Il pescatore
squarciava le prede, al vento
gettando le viscere. E la gara
tra rondini marine, gabbiani
ed albatros, esplodeva selvaggia
di picchiate e cabrate: feroce
sopravvivenza all'inferno.
A mezz'aria, a pelo d'acqua
con l'avanzare dell'urlo
dal ventre al cervello
così da dilungarti orgasmo
ruotavo costante di fianchi
così da arrivare a te
lento rimbombo dagli scogli
così che tu mi vedessi
come zucchero di canna
diluirmi nel caffè dei tuoi occhi
... Dove fossi stato
stavi chiedendomi
che dagli abissi risalivo
tra le tue gambe
umore d'agave.
19/09/2011 woodenship
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