Pubblicato il 03/01/2017 10:13:44
Sui lumi ancora tua voce di seta. Tu che mi splendevi i giorni e non è tardi dirlo - rose gialle, profumo d'incanti - ancora appari, paura di vita - e ridi a traboccare e tremi. Tremavi di un furore bianco di perla sola, cieca di nostalgia, gridavi squarciata di luce per consolarti amore - misero raccatto di sogni sfiniti in volute di fumo. Intanto rammendavi giorni di lino chiaro, spargevi cibo innamorato - e doni ti scendevano dagli occhi tra ombra e ombra, se mi guardavi.
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