... Bisognerà chiederlo a quelli di Gaza
o ad Aleppo, tra le mille opposte fazioni
magari anche nel Kurdistan siriano
nel Congo, in Etiopia, in Somalia...
E perchè no nelle Filippine o in Nigeria?
Nelle favelas forse è già primavera a Rio o San Paolo.
Ma ci sono primavere che sono già autunno
ed autunno ch'è festa colorata chimera
per Haiti dilavata o Kunduz assediata:
chi resiste all'autunno eritreo
solo l'inverno lo deciderà
coronando le salme con fiocchi di segale
cornuta sfarinatura di bombe per i resistenti
impolverati dall'autunno impallinati
dimenticati anche dal nuovo anno
a Ramallah.
***Spero che i tanti botti non vi abbiano spaventati. Tuttavia sono certo di averne dimenticati molti altri. In ogni caso credo che siano già sufficienti per festeggiare l'arrivo del nuovo anno con la consapevolezza che il mondo è sempre in guerra, nonostante la falsa certezza di molti, di poter vivere in pace quando tutto intorno è uno strepitare di armi e di lamenti, di fuggitivi, di morti e di feriti...
Per quanto mi riguarda vi abbraccio tutti augurandovi il meglio per l'anno a venire, affinchè possano vedersi realizzati i sogni di tutti e la pace per ognuno......
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