Destinati a comparire per scomparire
lasciando un senso di meraviglia,
fermata di corriera paesana,
a continuare
la narrazione,
siamo giochi di sabbia.
Umidità e secchezza,
riverbero, scintillante, solare,
di cunicoli ombra sotterranea
in ogni immateriale granello
che ci compone;
e che ci scivola via
al ticchettare del tempo
sensibili noi, lui sordo.
Essere leggeri, volatili, allora
e neanche voler sapere
quando e né dove la raffica
ci trasporterà, tanto che
la viva risata dell’aria,
quella voce ricordata,
il suo sorriso innamorato,
delle onde l’armonia, il costante
equilibrio musicale,
altro da noi non è, eterea
solida fragile realtà.
Camminami
e scrivimi
distesa come una spiaggia
senza limiti visibili,
affondami e bagnati
ché non per sempre, è una magia
che ti concedo,
che mi concedi, non per sempre
mi ferirai.
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