Da quando ho ricordo,
vivo piegato sulle giornate,
come fiore appassito
che il fertilizzante chiamato Amore
non ha saputo curare,
ma solo abbattere, e piegare ancora di più.
Da quando ho ricordo,
vivo in apnea un giorno dopo l'altro,
come pesce senza stagno,
perché Lei che ho sempre anelato
mai è passata di qui
a darmi sensazioni fresche,
di pioggia primaverile.
Per me ci sono solamente tempeste,
forti e impetuose, difficili da superare.
Da quando ho ricordo,
sono accompagnato da un terribile e inquietante Sole Nero,
che lancia i suoi dardi avvelenati fin dentro al mio cuore.
L'anima, tutta, si agita e non trova pace.
Attorno a me, tutto invecchia, muore e tace.
Tacciono in me sentimenti che non possono germogliare
e crescere, perché sarebbero curati da una sola mano.
E questo dannato Sole Nero continua a lanciarmi i suoi dardi,
che penetrano nel midollo come macchie di inchiostro.
Stringono il cuore in una morsa di ferro e di gelo
perché colei che anelo
forse nemmeno esiste.
E pesante, privo di senso, risulta il quotidiano vivere,
ammesso che un senso ce l'abbia veramente.
E la mancanza di lei, pesa nel cuore e nella mente.
Uscirne fuori mi sembra impossibile.
E intanto, il dannato Sole Nero troneggia sulla mia persona
e la martoria con i suoi dardi, senza sosta.
Allora, ogni giorno, attendo il calare della notte,
possa ella portarmi effettivamente consiglio
e ridarmi forza ed energia per riaffrontare quel dannato Sole Nero,
che ogni giorno si ripresenta.
E intanto, sotto i suoi colpi e la sua arsura,
avanzo, arranco, diretto verso il mio destino,
senza speranza né pretesa alcuna,
diretto verso l'eterno oblio.
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