La sua carezza
dagli infiniti orizzonti,
mi fa suonare parole
perse da un sax.
Cosa posso fare per lei?
Il suo mondo m'attraversa
come i miei occhi i suoi vestiti;
danza come una fiamma
e al quinto scotch
non ha bisogno di chiedere scusa.
Le sue avvelenate frecce
mi stendono al muro
solo per poterla ammirare.
Amore e malizia,
selvaggia e candida
son vittima di questo limbo:
tutto è superfluo
nulla è abbastanza.
Passa di sera da quella porta
e il mio mento, a terra
la segue
solo per farla ancora mia.
Non so cosa ti piace
Ma farò tutto
perché tutto ti piaccia.
Lei mi ferisce,
m'indispettisce
soltanto per farsi amare;
la luce che mai si potrebbe cogliere
s'insedia tra le mie mani.
Crollano le stelle
in una cascata di magico desiderio.
Accende quella sigaretta
e il fumo, di tanta vanità
mi chiede se son degno di comparire:
le metamorfosi son compiute
e se ne va lasciandomi in ginocchio.
Posso sapere ancora il tuo nome?
-Nando-
13/11/16
11:37 pm
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