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Sonnet XXXI

di Jean Noir 

Proposta di L’Arbaléte »

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Pubblicato il 16/07/2024 12:09:38

Sonnet XXXI

Jean Noir (Jean Cassou - 1897-1986)            extrait de 33 Sonnets Composés Au Secret 

 

 

Qu’il soit au moins permis à cette lyre obscure,
consternée sous la croix brouillée des galeries
De relever, dans un éclair, sa voix meurtrie
et de t’apercevoir, bel athlète futur.

Glaive sur l’escalier des monstres assoupis!
Père du long matin, fils de la pourriture,
c’est toi qui briseras les os et les jointures
de ce double accroché comme une maladie

à des corps déjà lourds à traîner dans les veilles,
mais désormais joyeux de vomir le sommeil.
Les yeux ne voudront plus dormir. Midi sans trêve

arrachera leur ombre aux pieds des messagers.
Oh ! ce soir soit pour nous le dernier soir tombé,
et puisqu’il faut rêver, rêvons la mort des rêves.

__________________________________________________________________

 

Che sia almeno consentito a questa lira oscura, sotto la croce sfocata dei tunnel, sgomenta,

di sollevare, in un lampo, la sua voce spenta e di vederti, atleta della beltà futura.

Sulla scala dove la spada i mostri addormenta!

 

Padre di lunga aurora, figlio della lordura,

tu all'ossa spezzerai gli snodi di giuntura

dell'aggrapparsi doppio come in una tormenta

a corpi già grevi da trascinar nelle veglie, felici ormai di vomitare il sonno alle sveglie.

 

Gli occhi aperti a volontà. Ai mezzodì risorti perenni, l'ombra a levargli a piè dei messaggeri.

Oh! Stasera sia per noi l'ultimo ieri, giacché sognar dobbiamo, a sognar dei sogni morti.

 

d.m.


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