Pubblicato il 16/04/2008
All'ingresso del porto il respiro dell'isola aromi di mirto e ginepro sporchi di liquirizia. E i brividi salgono su per il corpo insieme al desiderio di toccare terra. E' il Mediterraneo profondo raggiunto da un forte eco d'oriente.
Vorrei essere ulivo per trovare spazio tra le rocce. Vorrei essere scoglio per bere questo mare. Vorrei essere vento per arruffare i cespugli ispidi.
Su una terra senza padrone nell'angolo più remoto d'Europa vivo la libertà selvaggia di un'esistenza senza ruoli e senza tempo. E sento la vita scoppiare nel petto perché finalmente mi sono smarrito.
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