Pubblicato il 11/11/2016 12:42:24
Pure c’è una verità dei corpi sia pure immaginati silenzio e dialogo sono insieme dentro l’infinito nei carpi e metacarpi fra le dita nei nervi tralasciati e poi dissolti ancora tracce di una infinita sposa dal ventre eternamente grato nel pulsare sincronico come un agonia inarcata tuttatesa all’istante dell’ultimo respiro C’è una lentezza argentea quasi eterna nel prendere possesso della gioia Nell’esser penetrati dalla frase che s‘intana nella siccità dell’inguine
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